Origine dello stemma comunale
In origine gli stemmi servivano soprattutto agli analfabeti per distinguere gli amici dai nemici. Solo in seguito verranno assunti come elementi di prestigio e di distinzione sociale.
Lo stemma di Pradalunga ha subito nel tempo numerosi cambiamenti. Il primo documento in cui compare una sommaria descrizione del nostro emblema è l’Inventario delle
insegne ovvero arme di Bergamo che risale al Seicento: si parla di un draghetto verde (unaspecie di uccello coronato con corpo e coda di serpe) con un anello bianco in bocca su sfondo rosso.
Nello Stemmario Camozzi del 1888 viene pubblicato un altro emblema di Pradalunga, che ha come soggetto un cane mastino alato con due zampe, con la coda a punta di freccia, con un anello giallo in bocca, di colore verde in campo rosso.
Nella stessa opera (vedi figura a lato) compare un altro stemma che rappresenta un cavallo alato, con robusti artigli da rapace al posto degli zoccoli e con la punta della coda a forma di freccia: una versione rielaborata dell’ippogrifo, che nella mitologia antica era considerato simbolo di vitalità ed energia, ma al contempo di aggressività, spirito di indipendenza e capacità di dominio
In effetti l’ippogrifo, animale fantasioso per metà grifone e per metà cavallo, ricorre sovente nei romanzi e nei poemi cavallereschi.
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